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Visualizzazione dei post da novembre, 2021

BELL HOOKS

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  BELL HOOKS Gloria Jean Watkins (Hopkinsville, 25 settembre 1952) è una scrittrice, attivista e femminista statunitense conosciuta con lo pseudonimo bell hooks. Il nome "bell hooks" deriva da quello della bisnonna materna, Bell Blair Hooks. I focus della sua scrittura sono stati l’intersezionalità di razza, il capitalismo, il genere e la loro capacità di produrre e perpetuare sistemi di oppressione e di dominio di classe. Ha pubblicato più di 30 libri e numerosi articoli accademici, è apparsa in documentari e ha partecipato a conferenze pubbliche. Principalmente attraverso una prospettiva postmoderna ha affrontato razza, classe e genere nell'istruzione, arte, storia, sessualità, mass media e femminismo. Nel 2014 ha fondato il bell hooks Institute al Berea College in Berea, Kentucky. Nel suo libro del 1994  Teaching to Transgress: Education as the Practice of Freedom  ( Insegnare a trasgredire: L’educazione come pratica della libertà, Meltemi editore 2020), hooks

LA MEGLIO GIOVENTù

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  LA MEGLIO GIOVENTU ̀ La meglio gioventù è un film del 2003, diretto da Marco Tullio Giordana. Racconta trentasette anni di storia italiana, dall'estate del 1966 fino alla primavera del 2003, attraverso le vicende di una famiglia della piccola borghesia romana. Il titolo della pellicola è ispirato alla omonima raccolta di poesie pubblicata nel 1954 da Pier Paolo Pasolini. TRAMA La meglio gioventù  è una saga familiare che si svolge dall' Italia del 1966 a quella del 2003. La pellicola narra la storia di una famiglia di Roma, i Carati, concentrandosi principalmente sulle figure dei due fratelli Matteo e Nicola. In essa vengono documentate pressoché tutte le fasi della loro vita, dal loro viaggio nel fiore della loro giovinezza, negli anni della contestazione e della controcultura, agli anni della maturità nel 2000. Fra i temi centrali del film vi sono l'interazione fra la sfera personale e quella politica, l'analisi storica dei periodi considerati ed il tema del

MARX E IL PLUSVALORE

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  MARX E IL PLUSVALORE Marx nel saggio intitolato Il capitale, pubblicata nel 1867, interpreta il concetto di salario e lavoro la nota teoria del plusvalore. LA TEORIA DEL PLUSVALORE Semplificando, il fulcro di questa teoria è che il   salario   non costituisce il corrispettivo della ricchezza che il lavoratore produce con la sua attività, ma solo la   cifra con cui il capitalista compra la sua forza-lavoro, ossia la sua disponibilità a lavorare.  Il   Plusvalore   designa quel   "sovrappiù" di valore che il lavoratore è in grado di realizzare,   in un tempo determinato grazie alla sua attività,   ma di cui si è sistematicamente defraudato   dal capitalista.    IL SAGGIO DI PROFITTO E LA SUA CADUTA L'accumulazione del plusvalore è il presupposto per la crescita dell'economia capitalista, ma a lungo andare è, secondo Marx, il meccanismo occulto che ne decreterà il crollo inesorabile. Proseguendo nella sua analisi, infatti, Marx sostiene che l'effettiv

LA DISOCCUPAZIONE

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 LA DISOCCUPAZIONE In generale, si può definire la disoccupazione come la condizione degli individui che, pur essendo idonei a svolgere un'attività lavorativa e desiderosi di lavorare, non trovano un'occupazione.  Tuttavia, la connotazione negativa che il termine assume in questa definizione è relativamente recente, e non solo nel caso italiano. La stessa evoluzione semantica, infatti, si riscontra anche in altre lingue: in inglese il termine unemployed, che traduciamo con "disoccupato", originariamente designava semplicemente "colui che non lavora", indipendentemente dal fatto che cercasse o meno un'occupazione.  Queste oscillazioni di significato sono dovute principalmente a due fattori:  1. il fatto che la disoccupazione come problema sociale è un fenomeno moderno, sconosciuto alle società preindustriali;  2. il fatto che di tale fenomeno sono state date, come vedremo, interpretazioni molto diverse. Gli economisti distinguono inoltre diversi

ENI

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  ENI Eni S.p.A. , originariamente acronimo  di  Ente Nazionale Idrocarburi, è un'azienda multinazionale  creata dallo Stato italiano  come ente pubblico nel 1953  sotto la presidenza di Enrico Mattei  (Acqualagna, 29 aprile 1906 - Bascapè, 27 ottobre 1962,  è stato un imprenditore, partigiano, politico e dirigente pubblico italiano),  che fu presidente fino alla morte nel 1962 , convertita in società per azioni nel 1992 . Presente in 66 paesi con 31 495 dipendenti nel 2020  sotto il simbolo del cane a sei zampe  ( Secondo l'interpretazione ufficiale della società, le sei zampe del cane simboleggiano le quattro ruote dell'automobile e le due gambe del guidatore ), l'Eni è attiva nei settori del petrolio , del gas naturale , della chimica , della produzione e commercializzazione di energia elettrica  e di energia da combustibili fossili. Gli storici dell'economia tendono a mettere in evidenza nella nascita dell'ENI una diversa concezione dell'intervento

IL MERCATO DEL LAVORO

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  IL MERCATO DEL LAVORO Così come si parla di “mercato della casa” o di “mercato dell’auto” per indicare gli scambi che hanno per oggetto, rispettivamente, i beni immobili e le automobili, allo stesso modo si può parlare di mercato del lavoro per riferirsi agli scambi che hanno per oggetto qualunque forma di prestazione lavorativa. Alla base di questo concetto sta un’altra importante acquisizione della modernità, ovvero la nozione di lavoro salariato.  Per noi può essere un fatto scontato che chi presta la propria opera per una qualsiasi attività riceva in cambio una retribuzione in denaro, che potrà poi spendere, almeno teoricamente, a proprio piacimento. Non sempre, però, è stato così. Lo schiavo antico, ad esempio, appartenendo al proprietario che l'aveva acquistato, ne dipendeva integralmente, anche per quel che riguardava le condizioni materiali di vita: era il "padrone" a procurargli il cibo, il riparo e ciò che era necessario a soddisfare i suoi bisogni primari.

LE TRASFORMAZIONI DEL MONDO DEL LAVORO

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  LE TRASFORMAZIONI DEL MONDO DEL LAVORO Negli ultimi decenni il lavoro è diventato un tema di assoluta centralità nella riflessione dei sociologi. Anche se ha rappresentato un naturale centro di interesse per la sociologia fin dalle sue origini, tanto che, non a caso, alcuni classici della sociologia come Marx, Weber e Durkheim ne hanno fatto un oggetto della loro riflessione. Solo a partire dai successivi sviluppi della civiltà industriale, però, il lavoro ha catalizzato l’attenzione degli studiosi di questa disciplina. Le nuove dinamiche storico e sociali, ma soprattutto, la consapevolezza dell’impossibilità di comprenderle a pieno con gli strumenti esplicativi della scienza tradizionalmente deputata allo studio dei processi produttivi, ovvero l’economia, hanno indotto i sociologi ad affiancarsi agli economisti per studiare quegli aspetti generali della società quali istituzioni, stratificazioni, gruppi, aspetti generali della società, entro i quali i processi produttivi si svolg