Le
fasi della ricerca
ln ogni indagine sociologica si possono
distinguere due fasi:
• la fase ideativa, che comprende la
scelta del problema su cui sarà condotta l'indagine, la definizione delle
ipotesi e la formulazione del disegno della ricerca;
• Una fase di attività pratica, che
coincide con la vera e propria indagine empirica e comprende la raccolta dei
dati secondo le tecniche prescelte dal ricercatore, l'analisi dei dati e
l'interpretazione dei risultati.
Le fasi della ricerca sono tutte necessarie e collegate tra loro secondo un movimento circolare, come risulta dallo schema alla pagina seguente; teoricamente, la ricerca non ha mai fine, perché dall'interpretazione dei risultati può nascere lo stimolo per una nuova ricerca. La fase teorica è molto importante poiché, prima di "scendere in campo" e dare inizio al lavoro di raccolta dei dati empirici.
Fase
ideativa
Innanzitutto, lo studioso deve scegliere
il problema su cui indagare e vagliare attentamente tutta la letteratura
scientifica disponibile sull'argomento, al fine di valutare lo stato delle
conoscenze, evitare di concentrarsi su aspetti già indagati da altri e
individuare con maggiore precisione il focus dell'indagine.
I passi successivi della fase teorica sono
la definizione dell'ipotesi e la formulazione del disegno di ricerca.
A questo punto il ricercatore deve
formulare l'ipotesi di partenza della ricerca. Ma di che cosa si tratta esattamente?
L'ipotesi è un'affermazione, formulata dal ricercatore, da verificare con la
ricerca stessa. L'ipotesi si dice monovariata quando riguarda una sola
variabile, di cui considera la distribuzione di frequenza all'interno di un
campione di popolazione o altri parametri statistici. L'ipotesi si dice invece
multivariata o relazionale quando pone un rapporto tra due o più variabili, che
la ricerca dovrà verificare.
L'ultimo passo della fase teorica è
rappresentato dalla formulazione del disegno di ricerca, ovvero il momento in
cui il ricercatore decide il metodo adeguato a raggiungere gli scopi che si è
prefisso e stabilisce l'ampiezza dell'unità di analisi: ad esempio, un piccolo
gruppo di persone o la popolazione di un quartiere (in questi casi si parla di
"indagine micro"), oppure insiemi molto più ampi, come la popolazione
urbana o quella giovanile (in questi casi si parla di "studi macro").
La scelta del metodo è strettamente legata
allo scopo della ricerca che, come abbiamo detto, può proporsi di descrivere,
spiegare o prevedere i fenomeni sociali; i metodi di inchiesta appaiono più
adeguati a descrivere una situazione sociale, mentre i metodi osservativi
consentono di spiegare i fenomeni e fare previsioni sul loro sviluppo futuro.
Attività pratica
Il passo successivo alla formulazione del
disegno di ricerca è il vero e proprio lavoro sul campo. Per raccogliere i dati
necessari a verificare le ipotesi formulate, il sociologo ha a disposizione
numerose tecniche di indagine: fra le più utilizzate ricordiamo i diversi tipi
di osservazione, i metodi di inchiesta (intervista e questionario strutturati),
l'intervista libera, le storie di vita, l'analisi dei documenti. Terminata
questa fase, il ricercatore si trova di fronte a una mole di informazioni che devono
essere elaborate e sistemate in modo da rendere possibile la verifica delle
ipotesi iniziali. Questa elaborazione avviene attraverso l'uso delle tecniche
statistiche di trattamento dei dati e grazie all'apporto ormai indispensabile
di strumenti informatici, quali fogli elettronici di calcolo, database,
software grafici ecc. L'ultimo passo della ricerca è quello
dell'interpretazione dei risultati, che permette di controllare se e in quale
misura le ipotesi iniziali sono state verificate.
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