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Visualizzazione dei post da gennaio, 2022
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  "SOGNANDO BECKHAM" Sognando Beckham (Bend It Like Beckham) è un  film  del  2002  diretto da  Gurinder Chadha , interpretato da  Parminder Nagra ,  Keira Knightley  e  Jonathan Rhys Meyers . Prodotto e girato in  Gran Bretagna , le riprese si sono svolte anche in  Germania  e negli  Stati Uniti d'America . Parte della colonna sonora è di Malkit Singh, cantante  bhangra   indiano . È stato il primo  film  occidentale a venire trasmesso dalla  televisione   nordcoreana   Jess è una ragazza indo-britannica che vive con la famiglia nella graziosa e tranquilla periferia di Londra. I genitori sono fortemente legati alla loro cultura e religione e vorrebbero che la figlia seguisse le loro orme. Pur rispettando i valori familiari, Jess nutre da sempre una grande passione per il calcio, tanto da sognare di diventare una campionessa al pari del suo idolo,  David Beckham . Un giorno al parco Jess conosce Jules, una calciatrice sua coetanea che la invita a unirsi alla squ
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  UGUAGLIANZA E DIVERSITà Il valore dell'uguaglianza  Per molto tempo l'uguaglianza ha costituito la bandiera sotto la quale gli uomini hanno combattuto alla ricerca di un mondo diverso e migliore. Scaturito tra il XVII e il XVIII secolo dalle riflessioni degli illuministi, il valore dell'uguaglianza è invocato con particolare passione nelle battaglie della borghesia rivoluzionaria, in opposizione ai privilegi di classe della nobiltà e del clero (una delle parole chiave della Rivoluzione francese, insieme a "libertà" e "fraternità", è proprio "uguaglianza", égalité). Da lì è poi confluito nelle costituzioni dei moderni Stati liberali, come garanzia di giustizia e di democrazia: «tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali» recita, ad esempio, l'articolo 3 della nostra Costituzione. In que
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  DALLA MULTICULTURALITà AL MULTICULTURALISMO La necessità di salvaguardare la diversità e di garantirne la libera espressione si traduce oggi, sul piano sia teorico sia operativo, nel multiculturalismo. Con questo termine si indica un progetto di tutela delle diverse culture presenti su un determinato territorio, tramite interventi legislativi e politici che assecondino le richieste da esse avanzate.   Le esigenze possono essere molteplici, e svariati, di conseguenza, i provvedimenti che intendono rispondervi. un gruppo socialmente minoritario può desiderare assetti giuridici più rispettosi delle proprie specificità culturali (ad esempio, una minoranza linguistica può richiedere il riconoscimento ufficiale del proprio idioma), può invocare la rimozione degli ostacoli che gli impediscono l'effettivo esercizio delle libertà civili (ad esempio, una comunità religiosa minoritaria, a cui l'amministrazione locale non abbia concesso una sede per lo svolgimento del culto, può
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  LA GLOBALIZZAZIONE  I flussi migratori non costituiscono però i soli spostamenti che, ai nostri giorni, favoriscono l'incontro e lo scambio tra persone e civiltà diverse. Nella società industriale avanzata, la sempre più stretta interdipendenza economica, politica e culturale tra le varie parti del mondo favorisce una mobilità sul territorio sconosciuta alle età precedenti, che stimola la diffusione e la condivisione di consuetudini e conoscenze. Persone che A fianco delle masse di individui che lasciano il luogo di origine in cerca di un'esistenza migliore, fuggendo da una situazione di disagio, esiste quindi anche una grande quantità di persone che si spostano per ragioni di tipo diverso: lavoro, studio, affari, svago e così via, per soggiorni più o meno prolungati. Ma nel mondo globalizzato non sono solo le persone a spostarsi. Lo sviluppo dell'industria culturale, e in particolare dei mass media, utilizza per gli scopi più disparati, produce un flusso continuo e con
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  I FLUSSI MIGRATORI DEL ‘900   La delocalizzazione  Due eventi storici in particolare stanno alla base di questa trasformazione:    - la decolonizzazione; - la crisi dei regimi totalitari a ispirazione comunista.   Con il termine decolonizzazione si indica il processo che negli ultimi 60 anni ha investito i paesi afroasiatici che si sono affrancati dal dominio politico ed economico degli Stati europei che li avevano occupati militarmente nei decenni precedenti. Per capire a fondo il significato di questo fenomeno è però necessario ritornare brevemente alla seconda metà dell'Ottocento, quando molti Stati europei, mossi da fattori di natura economica e da motivazioni di ordine politico-ideologico, si avventurarono alla conquista del continente africano e rafforzarono i loro possedimenti in quello asiatico, già da tempo oggetto di iniziative di colonizzazione. Lungi dal sortire per gli Stati europei gli effetti sperati, la colonizzazione ebbe però conseguenze dirompenti
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  GLI EFFETTI DELLA COLONIZZAZIONE Alla formazione degli Stati moderni occorre aggiungere un fenomeno importante, che a partire dal Cinquecento produsse effetti decisivi sull'identità culturale delle differenti comunità. In seguito alle scoperte geografiche e alle navigazioni transoceaniche che misero in contatto l'Europa con territori fino ad allora sconosciuti, iniziò infatti una vicenda destinata a contribuire in modo significativo al globale processo di scambio e di contaminazione tra le culture: si tratta della fase moderna del fenomeno della colonizzazione, cioè l'occupazione, a scopo di popolamento o di sfruttamento economico, delle "nuove" terre da parte dei popoli "scopritori".   Nel continente americano i primi a comparire furono gli spagnoli e i portoghesi, che già con il trattato di Tordesillas (1496) si spartirono il controllo del cosiddetto "Nuovo Mondo". I loro primi insediamenti, situati nell'America centrale e meridi
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  GLI EFFETTI DELLO STATO MODERNO   Alle dinamiche di sovrapposizione e scambio tra culture differenti, già presenti nel mondo antico e medievale, l'età moderna aggiunse elementi decisivi, che conferirono alla questione della multiculturalità la configurazione e il significato che ancora oggi le vengono attribuiti. Il più importante di questi elementi è sicuramente la formazione dello Stato moderno.   Essa ebbe inizio tra il Quattrocento e il Cinquecento e nacque dall'incontro di due processi complementari: -          l'accentramento del potere nelle mani del sovrano, che contribuì allo smantellamento dei vecchi domini e privilegi di tipo feudale;   -          la determinazione di confini territoriali precisi, in virtù dei quali vennero definite "sudditi", e successivamente "cittadini", di un certo Stato tutte le persone che risiedevano in una porzione di spazio determinata, ovvero quella in cui si esercitava la sovranità del monarca.   L
Alle radici della multiculturalità Fin dall'antichità, però, le culture non si sono limitate a confrontarsi. Invasioni, guerre, movimenti di colonizzazione hanno, nel corso dei secoli, mescolato popoli e civiltà, e quello che o appare come una "cultura" è il risultato di elementi diversi e di percorsi complessi, che si perdono in epoche remote.   Nel mondo antico l'incontro e la fusione tra civiltà diverse furono favoriti dalle grandi formazioni territoriali dell'epoca: -        l'impero persiano, costituitosi nel VI secolo a.C., unificò sotto una medesima organizzazione politica e sociale popolazioni geograficamente e culturalmente distanti, dalla Tracia alla valle dell'Indo; -        su quegli stessi territori, due secoli più tardi, nacque l'ambizioso progetto di Alessandro Magno (356-323 a.C.), che deliberatamente perseguì una politica di sintesi e di scambio tra le varie culture, ad esempio incoraggiando i matrimoni misti o adottando usan